BROILO - Mangiare con le mani


Una casa in montagna circondata da boschi verdi da esplorare, un mini studio serigrafico dove materializzare le proprie visioni, una residenza per artisti girovaghi, un orto con il quale sfamarsi. Un luogo lontano da tutto dove prendersi una pausa e sentirsi a casa, respirare e produrre nuove ricerche visive.

In dialetto noneso il broilo è il giardino-orto dietro casa che fornisce il cibo quotidiano ma che richiede cure manuali quasi quotidiane. Il progetto proposto da Angelica Stimpfl, Claudia Polizzi e Luca Marignoni, con la collaborazione di Stefano Riba, declina in campo artistico l’esempio di stile di vita pratico e autarchico comune tra i popoli montanari che da il titolo al progetto. Il primo capitolo di Broilo ha visto infatti Ruggge (Ruggero Asnago), artista poliedrico e orientato agli aspetti relazionali delle pratiche artistiche, confrontarsi con una residenza nella casa-laboratorio-luogo di scambio di Angelica a Vervò.

Ruggge, accompagnato da Angelica (curatrice della residenza e stampatrice) ha esplorato il territorio della Val di Non, senza una direzione prestabilita, lasciandosi guidare in una piacevole deriva costellata da incontri fortuiti e sentieri poco battuti che rivelano verdi panorami ricchi di storie ancora da scoprire. Particolare attenzione è stata dedicata alla ricerca di personaggi e leggende legati al folklore locale, alle storie della tradizione orale o aneddotica, all’esplorazione dei dintorni con particolare attenzione ai toponimi che più raccontano il territorio, agli oggetti e alle tecniche della vita rurale nonesa. Lo scopo è trovare, catalogare e collezionare elementi che andranno a comporre una sorta di cartografia visiva di Vervò e dintorni.

Raccogliere elementi, per poi "raccontarli" durante i workshop, liberi e gratuiti, che per una settimana hanno dato la possibilità ai partecipanti di ascoltare queste storie, narrate dalla voce di Angelica, e alla quale è stato chiesto di esprimersi e dare il loro contributo visivo, mediante la tecnica della serigrafia, "fissando" queste storie su dei grandi drappi che simboleggiano un racconto collettivo a più voci, dei miti e leggende della Val di Non.

L’idea è guidare i/le partecipanti in questo laboratorio diffuso (sia dal punto di vista spaziale che cronologico) a riflettere sul territorio. Lo scopo è fornire un racconto collettivo inedito del paese e dei suoi dintorni che possa attivare la partecipazione della cittadinanza durante la fase di ricerca in situ (la raccolta di aneddoti, leggende, materiali), durante le attività laboratoriali e concludersi con una mostra all’interno del fienile della famiglia Stimpfl, proprio in cima a Vervò.

Sono stati inoltre realizzati 8 poster interamente disegnati da Ruggge e stampati in serigrafia da Angelica in tiratura limitata di 10 copie, che illustrano le 8 storie che più hanno colpito l'attenzione dell'artista durante questa residenza.

Testo di Stefano Riba

photocredits: Francesco Buccarelli